Jazz 33 giri

Vi presento un ulteriore segnale di come la realtà consueta in cui viviamo stia decisamente ristagnando e non produca più novità nel livello solito di percezione e CONOSCENZE STANDARD E UFFICIALI. Cosicchè vengono riciclate cose già note. Certo, paradossalmente questo in un momento di apparente "accelerazione degli avvenimenti", ma si tratta comunque di eventi già codificati dalla storia, e non davvero nuovi, già assimilati dal subconscio collettivo, pensiamo solo alla (risaputa) guerra in Libia o ai tanti "nuovi 1929" che sono avvenuti e avverranno o alla "Primavera araba" con i suoi risaputi riferimenti al 1968. Insomma, ad ogni modo, il cosiddetto PROGRESSO DELLA CIVILTA' INDUSTRIALE che ci ha tenuti svegli per due-tre secoli si è bloccato, inceppato. E' uno straniamento totale vedere i dischi di vinile 33 giri di nuovo in vendita in una collana DeAgostini, con tanto di pubblicità alla radio e alla TV. E leggete in questo comunicato ufficiale come la DeAgostini si sforzi di far sembrare tutto questo una "novità" (novità editoriale unica sul mercato per qualità e prezzo, dedicata a collezionisti e appassionati di musica; rispetto alla fredda riproduzione digitale il suono meccanico e analogico del disco in vinile conserva intatto il fascino e il calore della resa sonora delle esibizioni originali; rispetto ai vinili standard da 120 grammi De Agostini ha scelto infatti di puntare su una maggiore resa sonora proponendo una grammatura da 180 grammi ad un costo altamente competitivo.) Sconvolgente.

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2 commenti su “Jazz 33 giri

  1. ritrovandoci in un momento della nostra storia contemporanea decisamente difficile, dove aspettative, progetti,ogni aspetto sociale e' messo in discussione da una crisi dell'economia e del lavoro, il veder riemergere nei mercati, elementi ed icone che nel passato contribuirono al benessere ed allo sviluppo non deve stupire.Vi sono molti esempi attuali di questo fenomeno, che passa dal cinema dove assistiamo alla riedizione di vecchi capolavori ripuliti dalla polvere, alla musica con ristampe di album appartenenti alla seconda meta' del 900 i cui autori non a caso,anno contribuito in maniera differente a costruire quella societa' umana ricca di valori, opportunita',benessere fino all'avvento della seconda era tecnologica dal dopoguerra, gli anni 90.
    Riguardo la musica ed in particolare il "supporto" della stessa, non sottovaluterei l'aspetto artistico , dunque piacere e bellezza. l'arte e' sia nella musica sia nell'immagine che crea e con cui comunica all'ascoltatore, attraverso fotografie, la grafica, la guida all'ascolto curata nella stampa. Insomma l'insieme di questi elementi fanno di un buon album, o di un buon autore, un successo di vendite, ed un ottimo ritorno artistico per l'autore.
    Il vinile, con le sue memorabili copertine, spesso piu importanti dell'album stesso sono esempio di fusione artistica, comunicazione, emozioni.

    Stefano

  2. anonimo il said:

    Basta ascoltare lo stesso disco su vinile e su CD per rendersi conto che il vinile suona quasi sempre meglio ed in modo più piacevole del CD, i 16 bit e 44 Khz di campionamento del CD sono piuttosto scarsi.
    Il problema è che di CD non se ne vendono più perchè la musica si può scaricare a volonta anche in formati che non perdono qualità nella conversione dall'originale, i nuovi formati  SACD etc. non decollano e perciò anche per l'industria meglio riscoprire il vinile che d'altronde è comparso anche nei Mediaworld e su ebay.
    Inoltre spesso le edizioni vengono stampate con una miglior qualità ed appunto su supporti più pesanti (i famosi 180g) di quelle degli anni 70-80.
    Quindi se il progresso industriale diventa un ritorno al passato in questo caso ben venga, chissa che tra un po' una famiglia di 4 persone riuscirà a spostarsi anche su un'auto lunga 4 metri come si faceva fino a qualche anno fa invece di un SUV 3000cc grande quanto un furgone !
    Un saluto, Massimiliano

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